mercoledì 18 novembre 2015

» Una macchina

» Le macchine inutili

B. Munari

Le Macchine Inutili costituiscono il lavoro con il quale Munari esordisce nel panorama futurista milanese degli anni trenta; l'artista propone, per la sua particolare idea di astrattismo fluttuante nello spazio, un nome paradossale volto a far riflettere, attraverso la sintesi dell'ossimoro, sull'inutilità di ciò che è utile (la macchina) e sull'utilità di ciò che è inutile (l'arte). Munari crea quindi delle "macchine" da appendere al soffitto composte da elementi di materiali leggerissimi (balsa, cartoncino colorato, vetro soffiato, fili d'acciaio) liberi di muoversi nello spazio senza vincoli tra loro.
La Macchina Inutile cerca, attraverso il dinamismo, di suscitare nel fruitore la percezione di una forma instabile, o meglio, imprecisa.

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